Come gestire i capricci dei bambini
Sono una mamma fortunata… spesso vengo considerata come tale da amiche e conoscenti perché la mia bambina non è solita fare capricci!
In realtà, dalla mia esperienza, posso affermare che tutti i bambini, prima o poi, cominciano a fare i capricci: è normale, è una maniera per testare voi e la vostra resistenza, è una maniera per affermare se stessi.
Mia figlia non fa molti capricci… semplicemente perché ha provato a farli ed è stata fermata in tempo! Complici un paio di libri e poche trasmissioni TV (niente tate, grazie), ecco qualche consiglio semiserio di una mamma che è sopravvissuta ai terrible two (e anche three)!
1. Coerenza
Se dite “Non puoi prendere il vaso di fiori in porcellana”, quel vaso non si dovrà spostare dal suo ripiano. Caschi il mondo. Per essere credibili e rispettate, dovete essere coerenti e irremovibili. Ogni accenno di cedimento verrà interpretato come una vostra debolezza da manipolare a piacimento.
2. Angolo del castigo
Uno dei momenti in cui ho pianto è stato il periodo in cui abbiamo usato spesso l’angolo del castigo. Lei piangeva immobile nel suo angolo e io da sola in cucina. Un avvertimento, un secondo avvertimento, al terzo si va a pensare e non ci si muove.
Se si alza, lo prenderete e riporterete a pensare. Dopo qualche minuto (2/3 minuti, non di più), tornerete, parlerete, vi abbraccerete.
Arriverà un momento in cui non occorrerà più l’angolo del castigo: basterà nominarlo, per ricordare la conseguenza delle proprie azioni.
3. Non vergognatevi di educare vostro figlio in pubblico
Spesso siamo frenati quando siamo fuori e concediamo qualsiasi richiesta pur di non “fare brutta figura”. Questo atteggiamento verrà interpretato come “fuori=faccio come voglio”. State educando i vostri figli: cosa importa di cosa pensano gli altri?
4. Non contradditevi tra mamma/papà o genitori/nonni
Tutta la famiglia dovrebbe seguire la stessa linea educativa. Se magari per i nonni (che non vivono 24/7 con loro) è concesso qualche strappo alla regola (vale un pochino il detto “i nonni ci sono per viziare i nipoti”), tra mamma e papà deve esserci sempre accordo.
Mai e poi mai se papà ha detto NO mamma dica SI’, e viceversa! Poi magari in separata sede discuterete delle vostre divergenze…
5. Fate le valutazioni dal caso
Dopo i primi 4 punti in cui mi avrete immaginato come una mamma-aguzzina, in questo punto riconquisterò la vostra stima!
Ogni capriccio, ogni momento di crisi vanno valutati nel contesto: nervosismo, sonno, dentizione, fame, situazioni familiari complicate, possono turbare anche bambini molto piccoli e trasformarli in piccoli diavoletti. In questi casi, personalmente, ho chiuso un occhio (o forse anche due): i bambini sono persone, piccole persone, e in fondo anche noi adulti quando siamo nervosi siamo più portati a fare i capricci, giusto?
In tutti questi casi, a mio avviso, la tolleranza zero dovrebbe lasciar posto alla comprensione, perché prima che educatori siamo genitori e dovremmo sforzarci di comprendere le situazioni di disagio (anche fossero semplicemente fisiologiche, come un momento di sonno o stanchezza) dei nostri bambini.