Tutto il tonno utilizzato da Mareblu viene pescato secondo le seguenti modalità:
- reti a circuizione (Purse Seine) senza l'ausilio di FAD nell'oceano Atlantico e Indiano;
- reti a circuizione (Purse Seine) con FAD nell'oceano Atlantico e Indiano;
- pesca a canna (Pole & Line) nell'oceano Atlantico.
L’impiego responsabile di queste modalità di pesca e l’esclusione di modalità di pesca non sostenibili, come ad esempio la pesca a strascico o la pesca con palamiti, ci permette di ridurre le catture accessorie e di contribuire alla salvaguardia delle specie e dell’ecosistema marino. Dal 2015, incoraggiamo tutte le flotte che ci riforniscono a distribuire FAD di nuova generazione (non-entangling FAD), in grado di ridurre fino al 90% il rischio di catture accessorie.
Durante le operazioni di pesca è possibile che vengano catturate in maniera accidentale anche specie non bersaglio. La probabilità che questo avvenga dipende in larga misura dalla modalità di pesca impiegata. Mareblu non adotta le modalità di pesca che comportano maggiori rischi di catture accessorie, come la pesca a strascico o la pesca con palamiti, ed è in prima linea nella sperimentazione di nuove tecnologie per ridurre le catture accessorie che si possono verificare pescando con reti a circuizione.
Con l’acronimo FAD si indicano i Fish Aggregating Devices, oggetti galleggianti in grado di attirare il tonno. La pesca con FAD permette di ridurre il tempo che i pescherecci devono trascorrere in mare, garantendo così un’ottima conservazione del prodotto e un impatto in termini di produzione di CO2 inferiore grazie ai minori consumi di combustibile da parte delle navi.
Come gli altri metodi di pesca, anche la pesca con FAD fa sì che vengano catturate anche specie non target (by-catch), comprese alcune specie protette come squali.